L'evoluzione storica dei fenomeni religiosi lascia la traccia in una figura diversa e sta a significare la presenza degli eredi basiliani, ossia, i Frati francescani, che vivono e gravitano nella mentalità del monachesimo occidentale, di cui il grande Agostino è l'emblema per eccellenza.
Macrina, diversamente dalla zia, fu per il monaco Basilio la collaboratrice e la solerte presenza "rosa" per la costruzione dell'assetto logistico di un'Ordine che vide in S. Nilo, in S. Giosafat, in S. Gregorio, in S. Pietro e in S. Bartolomeo, la testimonianza più incisiva del monachesimo orientale.
Oltre alle notizie più rilevanti della Cappella di S. Basilio, degni particolare menzione sono le molte immagini lasciate dai monaci di S. Basilio e sono le testimonianza di spicco dell'espressione monastica dell'Ordine di S. Basilio. Una figura di grande rilievo è la presenza di S. Macrina, alla quale per la consacrazione a Dio e le preghiere, il Signore concesse al monaco Basilio, la palma e la grazia della santità.
L'affresco è collocato nel vano attiguo alla sacrestia, a ridosso di un meraviglioso lavabo in marmo. I sacerdoti, nell'imminenza delle celebrazioni, facevano, secondo le regole liturgiche, le ordinarie abluzioni. Nello svolgimento di questo rito, alzando gli occhi, invocavano la Vergine per avere il candore del corpo e la purità dello spirito.